17/4/24: PRESS RELEASE
18/3/24: ANGA ESCALATION Press Release
29/2/24: ANGA REPLY TO THE VENICE BIENNALE
ENG
ANGA is calling for the exclusion from the Venice Biennale of the apartheid state of Israel, which is currently on trial at the International Court of Justice for 'plausible genocide' against Palestinians in Gaza.
The Biennale is not a disinterested party on the global stage of culture. In 2022, it publicly condemned Russia's illegal invasion of Ukraine, made statements of unequivocal support for the besieged country, and provided it with a dedicated exhibition space in the Giardini. Russian state officials, institutions, and affiliates were banned from the event completely. The Biennale's silence over the deaths of more than 30,000 Palestinians at the hands of Israel is deafening.
We are aware that the decision to shutter the Russia Pavilion in 2022 was taken by the principled artist and curatorial teams of Russia in protest against their country’s military aggression in Ukraine. We note Israeli participants could do the same.
The Biennale had a historic role in dissuading, sidelining, and excluding South Africa due to its globally condemned and ultimately UN-sanctioned apartheid regime. The case of Israel, currently on trial at the ICJ for plausibly committing genocide against Palestinians in Gaza, is no different.
No double standards. No death in Venice. We call for the exclusion of Israel from the Venice Biennale.
ITA
ANGA chiede l'esclusione di Israele dalla Biennale di Venezia. Uno Stato costruito su un sistema di apartheid, attualmente sotto processo presso la Corte Internazionale di Giustizia per "plausibile genocidio" contro la popolazione palestinese di Gaza.
La Biennale non è un soggetto disinteressato sul palcoscenico globale della cultura. Nel 2022 La Biennale ha condannato pubblicamente l'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia, ha rilasciato dichiarazioni di inequivocabile sostegno al Paese assediato e gli ha dedicato uno spazio espositivo ai Giardini. I funzionari statali, le istituzioni e gli affiliati russi sono stati banditi completamente dall'evento. Il silenzio della Biennale sulla morte di oltre 30.000 palestinesi per mano di Israele è assordante.
Siamo consapevoli che la decisione di chiudere il Padiglione russo nel 2022 è stata presa da artistə e curatorə russə per protestare contro l'aggressione militare del loro paese in Ucraina. Notiamo che lə partecipanti israelianə potrebbero fare lo stesso.
La Biennale ha avuto un ruolo storico nel dissuadere, marginalizzare ed escludere il Sudafrica a causa del suo regime di apartheid, condannato a livello mondiale e dalle Nazioni Unite. Il caso di Israele, attualmente sotto processo presso la Corte Internazionale di Giustizia per aver plausibilmente commesso un genocidio contro la popolazione palestinese di Gaza, non è diverso.
Nessun doppio standard. Niente morte a Venezia. Chiediamo l'esclusione di Israele dalla Biennale di Venezia.
27/2/24: Response to Gennaro Sangiuliano, Italian Minister of Culture:
ENG
ANGA is a collective of artists, curators, writers, and arts workers engaged in discursive means available to us as an intrinsic part of civil society. Over 13,000 people have committed to the campaign to exclude Israel from the Venice Biennale. The Biennale cannot be a "space of freedom, meeting, and dialogue" when providing a platform for Israel as its apartheid state commits genocide against Palestinians in Gaza.
Culture is not a “bridge between people and nations” when one nation is involved in the elimination of another, the citizens of which are kept behind a dividing wall. We insist on dignity, humanity, and accountability on the global stages of culture. We stand against the genocide in Gaza, and the killing of Palestinians in the occupied West Bank, and call for Israel to be held to the same standard as its peers, in culture as in law. Freedom of thought and creative expression are only threatened when artists turn away from reality. We call for the exclusion of Israel from the Venice Biennale.
ITA
ANGA è un collettivo di artistə, curatorə, scrittorə e operatorə culturali. Utilizziamo i mezzi discorsivi a nostra disposizione e che sono parte intrinseca della società civile. Oltre 13.000 persone si sono impegnate nella campagna per escludere Israele dalla Biennale di Venezia. La Biennale non può essere uno "spazio di libertà, incontro e dialogo" quando fornisce un palcoscenico a Israele, uno stato che esercita un regime di apartheid e che sta commettendo un genocidio contro il popolo palestinese a Gaza.
La cultura non può essere un "ponte tra le persone e le nazioni" se una nazione è coinvolta nello sterminio di un'altra, lə cui cittadinə sono imprigionate dietro un muro di separazione. Insistiamo sulla dignità, sull'umanità e sulla responsabilità nei palcoscenici globali della cultura. Ci opponiamo al genocidio a Gaza e all’uccisione dellə Palestinesi nella Cisgiordania occupata, e richiediamo che venga applicato a Israele lo stesso standard che viene applicato alle altre nazioni, in ambito culturale come in ambito legislativo. La libertà di pensiero e l'espressione creativa sono minacciate solo quando lə artistə si rifiutano di guardare in faccia la realtà. Chiediamo l'esclusione di Israele dalla Biennale di Venezia.26/2/24: ANGA Press Release